
Caso studio
Biquadro: risolvere i problemi con la digitalizzazione
In un mercato dominato dalla funzione minor quantità, minor tempo, minor prezzo sviluppare una filiera basata su un rapporto bilanciato tra prodotto, prezzo e qualità è una sfida impegnativa. Che Alessandro Boni e Gian Rodolfo Brutti, titolari di Biquadro, hanno raccolto e stanno vincendo, grazie a sistemi di produzione dalle prestazioni elevate – e strizzando l’occhio al futuro sempre più digitale della lavorazione lamiera.
Risolvere i problemi con la digitalizzazione
Highlights
- Biquadro
Biquadro S.r.l. ha due anime: la divisione lamiera, che si occupa di progettazione e lavorazione lamiera in conto terzi, e la divisione marine, che progetta e realizza componenti in acciaio per il mondo del navale e degli yacht. Circa il 70% del fatturato nasce nel mondo della lamiera. I clienti sono attivi in settori diversi: dall’elettronico all’automazione industriale, dalla produzione di materiali per l’edilizia a generatori, dai compressori al HVAC. - Il contesto
La punzonatrice-cesoia S4 e la pannellatrice P4, il primo investimento di Boni e Brutti nel 2007, sono ancora attive in azienda, ed entrambe sono configurate come sistemi indipendenti. Ma negli anni il layout produttivo di Biquadro è cresciuto significativamente, e la relazione con Salvagnini si è fatta via via più forte. Tra il 2016 e il 2019, per far fronte a volumi produttivi in costante crescita, Biquadro ha acquistato ed installato due sistemi laser, entrambi a marchio Salvagnini, entrambi dotati di magazzino a torre, per estenderne al massimo l’autonomia. - Il progetto
Biquadro ha avviato la sua rivoluzione digitale implementando un gestionale aziendale. I principali obiettivi erano il controllo della produzione, la consuntivazione precisa delle attività, la tracciabilità e la condivisione delle informazioni. E il progetto è proseguito poi con l’implementazione di OPS, il software modulare per la gestione della produzione. - Il risultato
“OPS è di grande aiuto perché, con un'unica interfaccia, abbiamo sotto controllo ciò che dobbiamo produrre, ciò che è nestato e ciò che è già prodotto su tutte le nostre macchine,” spiega Gian Rodolfo Brutti, uno dei due titolari di Biquadro. “OPS ci offre la possibilità, nel caso in cui il carico di una macchina sia superiore a quello delle altre, di trasferire i job da una macchina all'altra bilanciando la produzione. OPS ci ha anche permesso di estendere la lunghezza dei job sulla punzonatrice S4, aumentandone quindi l’autonomia produttiva: prima creavamo programmi per codice, per multipli, mentre oggi raccogliamo tutti i codici per materiali e spessori, e riusciamo a fare job più lunghi; inoltre nestiamo tutto insieme in modo dinamico, cosa che prima non facevamo.”
